Cenni Storici

Casale Sombrino in agro di Supersano, comune della provincia di Lecce, ebbe origine sul crinale delle Murge Salentine, nella parte di territorio anticamente chiamata Spalla del Palombaro, a circa 100 metri sul livello del mare e distante 35 km dal capoluogo di provincia. Qui e nelle numerose masserie vicine si trovano testimonianze Messapiche, Romane, Bizantine e Normanne.

L’importanza storica dell’antico Casale Sombrino (costituito da numerose tettoie) si deve al fatto che fu edificato sull’incrocio tra le due più importanti strade del Salento antico: la Gallipoli-Otranto, l'”antica via dell’olio” (1), e la S.M. di Leuca, la “via dei pellegrini” (2). In questo sito per centinaia di anni si è svolta l’attività di scambio e baratto, fra tutte le genti che nei secoli, sbarcando sulle coste salentine, si portavano in questo luogo. Cocci di tegole sparsi sulla collina, conci di carparo di grossa pezzatura, Silos granai e un’antica neviera, sono quello che resta dell’antico casale che i Messapi abitarono nel VI secolo avanti Cristo. Della stessa datazione è una moneta greca che qui è stata trovata con l’effigge della dea Atena e della civetta, simbolo del sapere umano, con iscrizioni in grico antico.

La presenza della Chiesa di San Giacomo di Sombrino è certificata in una bolla del 29 gennaio 1218 di Papa Onorio III nella quale si attesta l’appartenenza al territorio di San Nicola di casole a Otranto.

Intorno all’anno 1000 la famiglia nobile “Sombrino” edificò la struttura dove oggi si svolge una importante attività agrituristica; dai Sombrino prese il nome il Casale, le terre circostanti e il “lago” antistante, il famoso Lago Sombrino, uno dei più importanti invasi del Salento antico. Nel 1350 i Monaci Basiliani, grazie alle preziose acque del Lago, che fertilizzavano i terreni circostanti, diedero, con la loro attività agricola, maggiore importanza al casale che divenne un grosso centro commerciale per lo spaccio dei cereali e generi alimentari prodotti e trasformati in luogo (vedi la presenza dell’antico mulino).

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L’esistenza del Casale è documentata con sicurezza fino al XV secolo, infatti una “perizia di confinazione” fra il feudo di Sombrino e quello di Supersano, del 1842, è ripreso un documento del 1711 nel quale si parla della Chiesa del Casale che era “servita da un eremita che ci abitava” e dove si celebrava “in tutte le feste di precetto” durante le quali concorrevano “li massari di tutte le masserie dei contorni vicini” specialmente durante l’annuale fiera.

Sulle pareti della Chiesa esistono ancora decine di iscrizioni; in una, sulla seconda nicchia a sinistra, con eleganti caratteri è inciso il nome di Antonius Raus che corrisponde sicuramente a quel “frate Antonio Rao romita” ricordato dal Tasselli che affrescava nel ‘600 qesti speciali edifici di culto.

Concludiamo passando dalla storia alla leggenda: il frate eremita era un monaco che nel suo tempo libero usava suonare il flauto. Credenze popolari indicano che in alcune serate, a casale Sombrino, si oda il suono magico del flauto dell’eremita…

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1 – L’antica via dell’olio: via percorsa dagli antichi Romani per trasportare l’olio salentino fino alle navi ancorate nei porti di Gallipoli e Otranto.

2 – La via dei pellegrini: via che da Santa Maria di Leuca conduceva a Roma, percorsa dall’Apostolo Pietro nell’intento di svolgere la missione affidatagli da Gesù. Sulle sue orme migliaia di pellegrini, nei secoli, hanno percorso questa strada.

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